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L'Editoriale

PER CONTINUARE A SPERARE

Raffaello - Papa Leone Magno ferma Attila - Affresco - Roma, Palazzo Vaticano
PER CONTINUARE A SPERARE Promossa dalla Diocesi di Trivento, si è svolta ieri sera ad Agnone una imponente manifestazione “per i servizi essenziali delle aree montane interne”.
Ancora una volta la Chiesa locale fa sentire la sua voce in difesa della dignità delle persone che vivono in un territorio umiliato dalla inettitudine delle omissioni e dalla inadeguatezza delle scelte riconducibili a coloro che sono stati eletti per servire le Comunità.

Con la mitezza che gli è propria, ma con la fermezza che gli viene dall’essere a servizio della Verità, il Vescovo Scotti ha ripetuto le parole di Giovanni Paolo II, pronunciate proprio ad Agnone il 19 marzo 1995: “Non arrendetevi di fronte alle difficoltà del momento. Non rinunciate a progettare il vostro futuro” ed ha coraggiosamente riconosciuto che “Tutti dobbiamo fare il mea culpa perché non abbiamo saputo cogliere il suo invito e dobbiamo riconoscere che non ci siamo impegnati adeguatamente con tutte le forze”
E con altrettanta forza il Vescovo di Trivento ha invitato il popolo delle aree interne a scuotersi per rifuggire dalla “rassegnazione rinunciataria”, perché “è tempo di decisioni. Solo Mettendoci insieme, accantonando le rivalità, è possibile invertire la direzione. Il futuro è nelle mani di Dio e di quelle di ognuno di noi. Non è tempo di affidarlo ad altri, ma è ora di riappropriarsene con responsabilità sapendo che vivere è impegnarsi.”

Ci fa davvero piacere registrare questa rinnovata assunzione di responsabilità della Chiesa Triventina.
Di fronte alla miopia di una modestissima ed afasica classe politica, confidiamo che questa iniziativa della Diocesi sia solo l’inizio di un percorso diretto ad organizzare la Speranza ed a restituire la Dignità a questa porzione così peculiare del territorio molisano ed abruzzese.

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Pubblicato il 14 Ottobre 2010

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N. 19 risultati trovati
Anonimo - 5 Novembre 2010 alle ore 18:23
Il Vescovo ha accolto in locali della Diocesi l'associazione " Cielo e terra", che si occupa di assistenza ed integrazione dei disabili. Nel mentre, col cuore gonfio di gioia e di commozione, ringrazio S.E., mi sento di affermare che con questo splendido gesto inizia la speranza.
michele iocca - 5 Novembre 2010 alle ore 0:04
Come sempre esprimo i miei pensieri definendomi con nome e cognome.Ciò premesso,vorrei invitare,così come già fatto,i responsabili di questo sito a voler evitare la pubblicazione di commenti pa parte di persone o personaggi che non hanno il coraggio di esprimere le loro idee con il proprio nome e cognome.Esprimo la mia solidarietà alla chiesa locale ,che si prodica per sostituirsi a quelle istituzioni che dovrebbero lavorare per risollevare le sorti di una popolazione abbandonata a se stessa e che invece sono assenti o presenti solo nei periodi di raccolta elettorale.Mi auguro che su questo sito si colga l'occasione per esporre delle proposte per un dialogo di costruzione e non per fare della critica misera e non produtiva.
Rosanna Carosella - 30 Ottobre 2010 alle ore 16:22
L'intervento di AS è una risposta veriteria e decisa per quanti (anonimi e non) alimentano una sgradevole campagna denigratoria contro il Vescovo e la nostra Diocesi. Non so dove si voglia arrivare e per quali benefici. Per l'anonimo 14 : i sacerdoti non hanno mai gareggiato con nessuno, tu però c'è la metti tutta! Sicuro che è la strada giusta?
AS - 30 Ottobre 2010 alle ore 10:44
E' da un po' di tempo che, leggendo i commenti di uno che non si firma nemmeno con una sigla, mi chiedo se intervenire per ribattere o per valutare l'eventualità di una querela per diffamazione. Cos'altro è il pesante giudizio di "ignorante e ipocrita" riservato al clero triventino? Credo però, che alla malizia dell'intenzione, sovrabbondi piuttosto l'ignoranza della materia e l'ipocrisia del comportamento. Oltremodo offensivo è il giudizio sul Vescovo e "fumoso" il resoconto sulle vicende legate all'ospedale di Agnone. Su quest'ultimo, vorrei che qualcuno provasse a rispondere a qualche domanda: 1. Avete mai letto i bilanci e, su questi, i reali compensi di medici e amministratori? 2. Chi ha verificato le parentele all'interno (comprese le collaborazioni o i contratti a progetto) ed eventuali legami con chi ha "soffiato" un giorno sì e l'altro pure sui giornali locali? 3. E' vero che i compensi totali di alcuni sono superiori a parigrado di Policlinici Universitari? 4. Sugli interventi di don Martino, per rispetto alla persona, mi limito a richiamare una regola della buona comunicazione, specie quando è delegata istituzionalmente: se si parla per conto di qualcuno, prima bisogna sentirlo e poi scrivere o dire quello che si riceve, senza mischiare la propria (???) opinione con il proprio servizio (tale è il compito ricevuto) prettamente pastorale. 5. Un'ultima osservazione a chi (non ricordo) ha definito alcune opere della Diocesi come "cattedrali nel deserto". Mi sa dire cos'è una cattedrale? Mi sa dire cos'è un deserto? Plaudo all'attaccamento al proprio territorio, ad ogni tentativo di tenerlo in vita, alla disponibilità a dare tempo, energie e risorse per la nostra gente. Proprio queste intenzioni ci dovrebbero suggerire un altro sguardo su chi, tutto questo e Altro ancora, lo fa da oltre un millennio, consapevole di portare un tesoro in vasi di creta, proprio quella che si impasta con la terra della nostra terra.
Anonimo - 27 Ottobre 2010 alle ore 21:47
Caro direttore, consentimi uno sfogo: parlare con toni così enfatici dell' evento fiaccolata ad Agnone mi risulta eccessivo se non insopportabile. Perchè? La curia è stata, mi risulta da fonte certa, sempre fortemente avversa ad ogni presa di posizione nei confronti dell'operato della Regione Molise in materia di riorganizzazione sanitaria, anche quando veniva spiegato, provvedimenti legislativi alla mano, che si stava concretizzando lo smantellamento dei presidi territoriali su Agnone e Trivento. Chiedete a Don Martino i rimproveri che ha preso dalla gerarchia illuminata della Diocesi perchè con i suoi articoli incrinava i buoni rapporti con il presidente Iorio, che aveva promesso ecc ecc .... Io sospetto che la curia temesse soprattutto di perdere qualche finanziamento. Ora , nel momento in cui Agnone ha perso l'ospedale e Trivento la sede autonoma di Distretto, mons. Scotti, costretto dalle circostanze, va ad Agnone con la fiaccola in mano, a ripetere le parole di Giovanni Paolo II ad un manipolo di sfigati. E' troppo Marcello ; tra i nostri politici e il nostro clero c'è una bella gara a chi è più miope ed afasico; ed io aggiungerei a chi è più ignorante ed ipocrita. anonimo 14
Anonimo - 24 Ottobre 2010 alle ore 10:42
caro marcello apprezzo la tua tolleranza e la disponibilità ad oltranza che dimostri nell'accogliere ogni tipo di messaggio, segno di buona fede o del suo contrario; io ritengo vera la prima cosa, proprio per il segno di quello slancio da " liceale " che spesso, con benevole ironia, ho criticato. Le analisi sono complesse e contengono, inevitabilmente, giudizi che non tutti condivideranno, naturalmente, ma soprattutto che possono facilmente costituire motivo di scontro ideologico; quindi una premessa: quanto affermo non vuole essere accusa e non vuole fomentare contrapposizioni bensì approfondimento e sereno dibattito;inoltre, ovviamente, gli stessi miei argomenti non potranno che essere sommari e giocoforza trancianti. 1) Ho sempre schematicamente pensato e sostenuto che gli assi portanti cui affidare la guida e il destino del paese, ovviamente in stretto collegamento con la collettività, fossero la Chiesa e la politica nei suoi diversi livelli di articolazione. Oggi penso invece di poter affermare che quel progresso, che pure è stato registrato negli ultimi cinquantanni, sia stato conseguito nonostante la presenza reazionaria ed oscurantista della Chiesa locale ( non vedo perchè una Diocesi avrebbe dovuto agire diversamente rispetto alla tradizione storica Vaticana) e la prassi mediamente improvvisata e improduttiva messa in atto da ristrette oligarchie di "giacche sottili" e di "cafoni illuminati". Il progresso socio-economico è stato prodotto dalle cospicue rimesse dell' emigrazione del popolo triventino, dai fondi delle integrazioni CEE all'agricoltura, dall'allargamento dell' occupazione pubblica, dall'attuazione del welfare, dalle risorse erogate a debito dallo Stato Italiano ( miope o disperato?). Oggi che questi elementi sono venuti meno per gli eventi che conosciamo, vediamo che nè la Diocesi, nè le amministrazioni comunali possono determinare alcunchè di rilevante ( sia quelle virtuose che viziose riguardo i risultati di bilancio) sul piano socio-economico-culturale. Ovviamente vi sono dei distinguo, ma sostanzialmente voglio affermare che queste istituzioni hanno solo storicamente lucrato sul popolo, non producendo nulla , mi si provi il contrario, che sia rimasto come istituzione, struttura , tradizione artistico- culturale, umanitaria- assistenziale, patrimonio concretamente fungibile dall'attuale collettività triventina( il Poliambulatorio è una eccezione). Nulla. Anche l' evoluzione culturale generale e del costume, in senso lato, è stata più dovuta all' azione dei mass-media che ad altro. Le stesse figure storiche di spicco, se vediamo, si formano ed agiscono fuori Trivento, nelle città universitarie. Trivento, insomma, è stata ed è una storia di popolo,contadino ed artigiano più che altro, con la sua cultura sempre più contaminata, con la sua identità, quella sì, in via di estinzione. Oggi ciò che rimane di Trivento, al di la delle nostre nostalgie personali, dei sogni e delle suggestioni che possono provenire da una cultura sofisticata, dalla sensibilità di cittadini metropolitani moderni, è sempre lì , nel popolo, nelle nostre campagne e contrade, nei loro modelli dissociati e ambigui, fatti di antico e moderno, di volontà di crescere, di forza per affermarsi, di sensibilità che cerca contenuti, di ignoranza in cerca di emancipazione. Ecco noi dobbiamo entrare nella vera dimensione di Trivento e portare lì, come sapremo e riusciremo a fare, le nostre risorse, sempre insufficienti, ma sorrette da giovanile entusiasmo ed onestà di cuore e di mente. Saluti.
Triventinamente - 23 Ottobre 2010 alle ore 21:42
Pian piano credo stiamo arrivando a riflettere sul senso profondo del nostro “esserci” in questo spazio web. Dopo aver letto l’ultimo intervento dell’amico “Anonimo”, così intelligente, denso ed appassionato, abbiamo tutti più ragioni per sperare. Mi limito a ricordare che l’idea ispiratrice del sito è proprio quella di creare un “laboratorio”, un “cantiere delle idee”, un luogo dove pro-vocare, cioè “chiamare avanti, fuori”, in modo da uscire da noi stessi per confrontarci con gli altri. In assoluta libertà. Pertanto, caro amico, Ti prego di offrirci le Tue riflessioni. Mi auguro che Tu non le abbia cestinate. Costituiranno un contributo validissimo all’analisi di cui giustamente lamenti la carenza. E’ di questo che abbiamo bisogno. E forse anche di un pizzico di slancio e passione tipica dei liceali (retorica e bolsa che sia!). In fondo mi sembra emerga palesemente che da questa pagine non si abbia la pretesa di avere già le risposte agli interrogativi che si pongono. Anzi. E questo mi sembra un buon inizio, perché come diceva Voltaire "un blog si giudica dalle sue domande piuttosto che dalle sue risposte". Ti aspettiamo!
Anonimo - 23 Ottobre 2010 alle ore 18:57
cara giovanna, beata te, senza ironia e acredine credimi, che ti fai convincere e conquistare da componimenti brevi ( retorici e bolsi ) da liceo classico. nella occasione cui ti riferivi, avevo sviluppato un foglio intero di osservazioni per supportare una critica di fondo, costruttiva,sulle carenze di impostazioni e di ratio operandi del sito: manca una analisi lucida ed obiettiva ( politica, socioeconomica,culturale) su cui valga la pena intervenire . c'è solo molta critica del presente, molta nostalgia, molto sentimento ; troppo poco per creare vero dibattito (tant' è che gli interventi si moltiplicano solo quando c' è da " litigare" su qualche critica). per quanto mi riguarda ho anche espresso qualche concetto in passato, ma non avendo avuto riscontri, ho rinunciato a continuare. nell' intervento (?) cui ti riferisci mi sono limitato, sbagliando, a dare il polemico sette più. Scusatemi. per chiudere, un consiglio: non attaccate frontalmente ogni intervento critico o apparentemente dissacratore; cercate di cogliere e riflettere innanzitutto sul contenuto e sul patos partecipativo di chi scrive : una verità ce l'avrà pure lui. per concludere, vi esorto, Giovanna e le altre eroine,a pensare...; che a litigare avete già vinto.
anonimo - 23 Ottobre 2010 alle ore 13:49
cara gabriella ciafardini io sono molto cattolico ma però non credo in certi preti che parlano bene e razzolano male dicono che fanno la raccolta per i poveri e poi non si sa scusami ma penso di non scrive piu su questo sito perchà ti trivento si merita quello che è. ciao gabriella anche se non ti conosco ti ringrazio di avermi risposto ciao
Rosanna Carosella - 23 Ottobre 2010 alle ore 12:05
"Guai a voi dottori della Legge che avete portato via la chiave della conoscenza"...e tu l'hai ritrovata, se non ci fossi ti dovremmo inventare!Quanto ai sacerdoti "accecati dall'egoismo e dal denaro, non sanno darci il buon esempio" senti chi parla, il nuovo messia!Comunicazione di servizio: per la nostra comunità Dio non poteva scegliere sacerdoti migliori! E' un peccato che tu non li conosca!Insieme a loro potresti superare ogni pregiudizio e vivere la fede con gioia e solidarietà! "Atti subdoli ed immorali", hai larghe vedute, parli di cio che non c'è! Complimenti! Ergerti a sapiente e conoscitore della giustizia divina poi, è davvero troppo!Addirittura "un giorno pagherà la sua pena.." , udite, udite anche le minacce! Un ultima cosa:ipocriti a chi?Non riesci neppure a scrivere il tuo nome, ma smettila!Le tue considerazione, noiose e ripetitive frutto di autosuggestioni personalissime, non hanno nulla a che fare con il vero cattolicesimo. La luna consiglia: rifletti!Nessuno ha tempo da perdere per leggere stupidaggini.
Gabriella Ciafardini - 22 Ottobre 2010 alle ore 19:30
Caro Anonimo il tono da lei usato è del tutto esagerato e poco consono ad un sito come quello di Triventinamente che è nato proprio con lo scopo di ricostruire o almeno tentare di ricostruire qualcosa che lentamente si sta disintegrando. Lei non svela neppure la sua identità si permette di chiamare ipocriti coloro che frequentano la chiesa solo per interesse personale, ma non sa che ognuno risponde per le proprie azioni davanti a Dio e alla legge? Quindi se molti sacerdoti, come lei sostiene, sono accecati solo dal denaro, essi ne risponderanno personalmente. Madre Teresa di Calcutta ad un uomo che le chiedeva che cosa potesse fare da solo per cambiare il mondo, gli rispose che: << la prima cosa da fare è quella che dobbiamo cambiare io e lei>> . Quindi caro Anonimo guardi il mondo con speranza, adoperandosi per il bene comune per edificarlo e non per distruggerlo.
ANONIMO - 22 Ottobre 2010 alle ore 14:28
AVETE ROTTO I ..........

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